Giardinopunk 4
cos'è il

giardino punk

Il giardino punk è uno spazio critico digitale. Il suo obiettivo è quello di proporre e discutere collettivamente dei modi per vivere meglio nel e col mondo.

Le persone che abitano il giardino, lo fanno attraverso:

  • la condivisione di esperienze e concetti teorici,
  • l’elaborazione critica autocosciente,
  • la frequentazione di nuovi concetti e pratiche per abitare meglio il mondo.

Il giardino punk esiste qui e ora, guarda insieme al passato e al futuro, e in ogni momento si trasforma.

Il giardino

Il giardino rappresenta fin dalla più remota antichità una sorta di eterotopia felice e universalizzante.

M. Foucault

Il giardino punk è uno spazio circoscritto ma non chiuso, non fisico ma reale. È attraversato da persone, idee, storie, immagini e pratiche. Alcune di queste sono appoggiate nel giardino, altre si costruiscono al suo interno. Altre ancora succedono: nascono in modo indipendente e si sviluppano da sè tessendo relazioni con le altre.

È un luogo no l(u)ogo, che rifiuta i ritmi e le modalità della produzione dei contenuti, e si conforma come uno spazio orizzontale per accogliere lo sviluppo e la coltivazione delle relazioni tra cose e tra persone.

Il punk

“punk” [definisce] una confluenza al di fuori di un uno spazio legittim(at)o…

M. Fisher

Il giardino punk rifiuta di partecipare a un sistema di legittimazione basato su valore economico, prestigio, decoro, competizione, egemonia. Laddove questo sistema esiste, il giardino punk si colloca attivamente al di fuori, rivendicando la propria illegittimità.

Si oppone all’estrazione di valore economico dalle persone, dalle loro relazioni e da ciò che realizzano, in particolare nel giardino. Pratica il copyleft, vive della libera partecipazione di chi vuole prendere o lasciare qualcosa. Non riconosce valore economico ai contenuti, e allo stesso tempo vuole metterli in condizione di esprimere al massimo il loro potenziale generativo.

CollettivoContesto

CollettivoContesto non ha una forma specifica. Nasce spontaneamente dalla pratica quotidiana di cura reciproca e disidentificazione.

Si costituisce a partire dalla frequentazione delle comunità e degli spazi autonomi torinesi. Fa proprio il continuo processo di esperienza-decostruzione-ricostruzione-racconto, e la spinta ad estenderlo nei rapporti tra persone.

Immagina il mondo a partire dall’anticapitalismo libertario, dall’ecologia politica, dal transfemminismo e dalla teoria queer. Porta avanti la centralità dell’autodeterminazione e delle relazioni.

In questo momento CollettivoContesto gestisce il giardino punk con affetto militante.

Contatti

Per informazioni e per partecipare: