24/08/2020
Come vi immaginate la fine? Il capolinea dell’umanità ha una forma, un colore, un odore, è fatto di parole come “yakuza” e di simboli che si trasformano. E se il Sole non portasse più la vita ma un inesorabile destino di morte? E se l’oceano dimenticasse la sua passività e le creature addomesticate tornassero selvagge? E se il futuro fosse delle sirene?
Questa è la fine dell’umanità immaginata da Laura Pugno, un tentativo disperato di ibridarsi, di dare continuità a qualcosa che si sta spegnendo, una rivalsa della natura, del mare, del sole, di creature animali, placide come vacche, che sono destinate a raccogliere il testimone della nostra specie.
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