Social Network Solarpunk

Il fediverso, i social media decentralizzati e i rapporti sociali solarpunk.

22/05/2024
Collettivo Contesto

Qualche mese fa, a proposito di strumenti digitali alternativi, abbiamo pubblicato un articolo e una guida all’RSS feed. Tornando a imboccare quel solco, ma in una direzione diversa, raccogliamo un contributo di Roberto Bisceglie a proposito del fediverso, editato e commentato da noi del Collettivo Contesto.

Intro: un dialogo aperto con le alternative

L’accostamento di Fediverso e Solarpunk è una suggestione che non avremmo osato lanciare, se non fosse stato per il pezzo di Roberto Bisceglie, che in realtà dialoga più con la nostra ricerca di alternative concrete critiche che con il nostro desiderio di immaginari solarpunk. In realtà è un’associazione del tutto legittima se (come ci incoraggiamo a fare) si intende il concetto di sostenibilità in un senso più ampio della “semplice” rigenerazione ambientale, a comprendere il benessere di umani e non umani, pratiche economiche, politiche ed eco-politiche, relazionali, e in ultima istanza ragionamenti su quell’elefante nella stanza della politica che è la questione della giustizia.

Il punto di partenza da cui affrontiamo questo pezzo è quello elaborato nell’articolo Siamo sicurз che il problema con i social media sia la libertà di espressione? In particolare prendiamo atto dei problemi di normalizzazione della sorveglianza e soprattutto di capitalizzazione e “normazione” delle relazioni sociali che i social network/media mainstream portano con sé.

Il resto lo facciamo dire a lui. I corsivi e le schwa sono nostri, e anche qualche taglio, ma se preferisci leggere l’articolo originale lo trovi qui.

 

16/10/2023
Roberto Bisceglie
Post originale

Il Solarpunk e il Fediverso: Connettersi in Modo Sostenibile e Decentralizzato

In un panorama digitale oggi dominato da pochi giganti centralizzati, i social network distribuiti rappresentano un modello alternativo che potrebbe rivoluzionare il nostro modo di comunicare e connetterci online. […]

Non si tratta solo di un cambiamento tecnologico, ma di una vera e propria svolta concettuale: da utenti passiv3 e silos isolati a individui empowered in grado di cooperare attivamente all’interno di una rete aperta e federata. I social distribuiti potrebbero cambiare profondamente l’esperienza digitale collettiva.

I Social Network Distribuiti

In termini semplici, i social network distribuiti sono piattaforme online che si basano su un’architettura decentralizzata. A differenza dei social network centralizzati come Facebook o Twitter, dove un’azienda controlla e gestisce tutti gli aspetti del servizio, i social network distribuiti consentono all3 utenti di creare e gestire i propri “nodi” o “istanze” all’interno di una rete più ampia.

La decentralizzazione è un principio fondamentale di questi social network. Invece di dipendere da un’unica autorità centrale, la rete è condivisa tra una serie di server indipendenti. Questi server comunicano tra loro attraverso protocolli standardizzati, come il protocollo ActivityPub, consentendo all3 utenti di interagire tra diverse piattaforme distribuite. Questo approccio favorisce l’autonomia dell3 utenti, dando loro il potere di scegliere dove desiderano partecipare e con chi desiderano connettersi.

La decentralizzazione apre la strada a una maggiore diversità e a una partecipazione più equa, eliminando il controllo centralizzato che spesso caratterizza i social network tradizionali. Inoltre, promuove una maggiore sicurezza dei dati e la privacy dell3 utenti, poiché i dati sono distribuiti su una vasta rete anziché concentrati in un’unica azienda. La natura aperta e collaborativa dei social network distribuiti rappresenta una risposta alle preoccupazioni legate alla concentrazione di potere e alla censura nei social network centralizzati.

Mastodon: Nascita ed Evoluzione

Mastodon è uno dei social network distribuiti più noti e rappresenta un punto di riferimento nel mondo del Fediverso. Mastodon è stato creato da Eugen Rochko, uno sviluppatore tedesco, ed è stato lanciato per la prima volta nel marzo 2017. Rochko ha creato Mastodon in risposta a crescenti preoccupazioni riguardo alla centralizzazione e al controllo esercitato da grandi aziende nei social network tradizionali. La sua ambizione era creare una piattaforma alternativa che favorisse la decentralizzazione e la privacy.

Il nome “Mastodon” deriva dal famoso animale estinto, il mastodonte, e simboleggia la resistenza all’estinzione delle piccole comunità online indipendenti in un mondo dominato dai giganti tecnologici.

Mastodon presenta molte delle caratteristiche tipiche dei social network, come la possibilità di creare profili, pubblicare messaggi, seguire altr3 utenti e interagire tramite “toot” (il termine usato per i post su Mastodon). Tuttavia, tra le sue caratteristiche principali si distinguono:

  • Decentralizzazione: Mastodon opera su un’architettura decentralizzata basata sul protocollo ActivityPub, che consente la comunicazione tra diverse istanze o nodi. Questo significa che l3 utenti possono scegliere tra una vasta gamma di istanze gestite da diverse comunità, o persino crearne una propria.
  • Privacy e controllo dell3 utenti: L3 utenti di Mastodon hanno un maggiore controllo sulla loro esperienza. Possono impostare le proprie politiche sulla privacy, decidere chi può seguire i loro contenuti e personalizzare l’aspetto della loro istanza.
  • Nessuna pubblicità mirata: Mastodon non utilizza algoritmi per scopi di pubblicità mirata, mantenendo l’esperienza utente libera da influenze esterne. [E, per la verità, nessun contenuto a pagamento in generale.]
  • Comunità tematiche: Su Mastodon, le comunità tematiche (chiamate “istanze”) possono fiorire, offrendo spazi dedicati a discussioni specifiche, dall’arte alla politica o agli hobby.

Fediverso: La Federazione dei Social Network Distribuiti

Con il termine “Fediverso”, contrazione di “Universo Federato”, si intende l’insieme interconnesso di tutte le piattaforme di social media distribuite e decentralizzate. […] Il Fediverso rappresenta quindi una galassia in continua espansione di alternative etiche ai social media tradizionali, accomunate dalla volontà di dare più libertà e controllo all3 utenti attraverso la condivisione aperta, la trasparenza e la collaborazione distribuita.

Il Fediverso è l’ecosistema complessivo dei social network distribuiti che condividono una connettività attraverso un protocollo standardizzato. Questo concetto implica che l3 utenti di diversi social network distribuiti, noti come “istanze” o “nodi,” possono comunicare, interagire e condividere contenuti tra di loro, indipendentemente dalla piattaforma specifica su cui sono registrati. Questo crea una rete in cui l’informazione circola in modo aperto e inclusivo. Al cuore del Fediverso si trova il protocollo ActivityPub, un protocollo aperto e decentralizzato è progettato per facilitare la federazione tra diverse piattaforme di social network distribuito.

ActivityPub fornisce standard e linee guida per la pubblicazione e la distribuzione di contenuti, così come per l’interazione tra utenti attraverso le varie istanze del Fediverso, permettendo all3 utenti di seguire e interagire con persone su diverse piattaforme senza la necessità di creare account multipli.

Alcuni dei social network più noti che partecipano a questa federazione includono:

  • Mastodon: Uno dei social network distribuiti più popolari, noto per i suoi “toot” e la sua flessibilità nell’installazione di istanze tematiche.
  • PeerTube: Una piattaforma di hosting video decentralizzata che consente la condivisione e la visualizzazione di video da diverse istanze.
  • Pleroma: Un’alternativa leggera a Mastodon che offre una vasta gamma di funzionalità di social networking.
  • PixelFed: Un social network decentralizzato incentrato sulla condivisione di immagini e foto, simile a Instagram.
  • WriteFreely: Una piattaforma di blogging decentralizzata che permette la creazione e la condivisione di contenuti testuali in modo aperto.

Sono solo alcuni esempi. Questa diversità dimostra quanto il protocollo ActivityPub abbia contribuito a creare un ecosistema in cui l’utente ha il controllo e la flessibilità nella scelta della propria istanza e nel modo in cui partecipa.

Il Fediverso e il Movimento Solarpunk

La natura decentralizzata e federata di piattaforme come Mastodon è ciò che permette la creazione di comunità locali autogestite, in linea con i principi di sussidiarietà e cooperazione promossi dal movimento Solarpunk.

Ogni istanza Mastodon è controllata direttamente dall3 utenti che la animano e gestita da moderator3 scelt3 dalla community stessa, senza dipendere da nessuna authority centrale. Questo dà la possibilità di sperimentare dal basso modelli alternativi di governance, fondata sul coinvolgimento attivo dell3 utenti.

Poiché le singole istanze possono federarsi tra loro mantenendo la propria indipendenza, si crea un ecosistema distribuito che bilancia autonomia locale e condivisione globale. Le comunità Solarpunk sorte su Mastodon e gli altri social distribuiti hanno la libertà di fissare regole chiare e condivise, ad esempio, contro discorsi d’odio e disinformazione, promuovendo allo stesso tempo un dibattito costruttivo, inclusivo e non tossico.

Non devono sottostare alle logiche di profitto e di engagement imposte dai grandi social media centralizzati, né ai loro algoritmi progettati per massimizzare il tempo trascorso dell3 utenti sulla piattaforma. Possono essere gestite secondo valori umani e non commerciali.

La decentralizzazione alla base di Mastodon e del Fediverso fornisce uno spazio ideale per sperimentare il modello di comunità collaborative, etiche e focalizzate sul bene comune auspicato dal movimento Solarpunk. Queste comunità possono facilmente connettersi e collaborare con altri gruppi affini, rafforzando le reti di supporto reciproco e dando vita a un ecosistema distribuito di attivisti e organizzazioni.

Anche a livello di sostenibilità ambientale e riduzione degli sprechi, i social distribuiti sono una scelta migliore, dato che ogni istanza viene ospitata su server indipendenti gestiti dalle comunità stesse, evitando l’enorme concentrazione di risorse dei data center dei big tech. [Non abbiamo trovato informazioni o fonti su questo punto, lo riportiamo perché potrebbe essere interessante approfondirlo ma per il momento non lo condividiamo. Se hai del materiale al riguardo contattaci.] Inoltre, essendo software open source, permettono il riuso e la condivisione del codice.

Per questo i social network distribuiti costituiscono un ecosistema online perfettamente in linea con gli ideali e i principi fondamentali del movimento Solarpunk, offrendo possibilità entusiasmanti per plasmare un futuro più verde, equo e collaborativo attraverso le reti sociali.

Criticità e Sfide

I social network distribuiti incarnano valori fondamentali come decentralizzazione, privacy e democrazia partecipativa, offrendo così una valida alternativa al modello dominante dei social media. Tuttavia questo nuovo paradigma deve ancora affrontare alcune sfide rilevanti.

  1. Adozione Diffusa: Le piattaforme centralizzate come Facebook o Twitter hanno una vasta base di utenti consolidata, mentre i social network distribuiti devono ancora raggiungere una massa critica per diventare pienamente efficaci. La popolarità delle piattaforme centralizzate rende difficile [incoraggiare] l3 utenti a fare il passaggio.
  2. Scalabilità: La crescita del numero di utenti e l’aumento della quantità di dati condivisi possono mettere alla prova la scalabilità delle istanze del social network distribuito. La gestione efficace dei carichi di lavoro diventa un problema quando il numero di utenti cresce rapidamente.
  3. Interoperabilità limitata: Anche se il protocollo ActivityPub favorisce l’interoperabilità tra diverse istanze, alcune sfide tecniche e politiche possono limitare la connettività tra alcune piattaforme.

Questo non significa che queste criticità non siano affrontabili, specie se di adottano:

  1. Educazione e Consapevolezza: Per superare l’ostacolo dell’adozione diffusa, è essenziale educare l3 utenti sui vantaggi della decentralizzazione, come la privacy migliorata e la riduzione del controllo centralizzato. Campagne di sensibilizzazione e educazione possono aiutare a spingere l3 utenti a considerare le alternative.
  2. Ricerca e Sviluppo: Gli sviluppatori e la comunità dietro i social network distribuiti stanno lavorando costantemente per migliorare l’efficienza e la scalabilità delle piattaforme. La ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni tecniche contribuiranno a superare alcune delle sfide attuali.
  3. Standard Aperti: L’adozione di standard aperti e l’ulteriore sviluppo di protocolli come ActivityPub possono migliorare l’interoperabilità tra le diverse istanze. La collaborazione tra le comunità di sviluppatori può contribuire a garantire che i social network distribuiti funzionino in modo più coeso.
  4. Incentivazione della Partecipazione: L’offerta di incentivi per l3 utenti e le istanze che partecipano attivamente al Fediverso può contribuire a stimolare l’adesione e l’uso dei social network distribuiti. Le sfide che i social network distribuiti devono affrontare sono significative, ma non insormontabili. L’educazione, la ricerca, la collaborazione e l’innovazione possono contribuire a superare queste difficoltà, permettendo ai social network distribuiti di svolgere un ruolo sempre più importante nell’ecosistema digitale e sociale.

Conclusioni

In un’era in cui la crisi climatica impone un radicale ripensamento del nostro modello di sviluppo, i social network distribuiti si propongono come strumenti preziosi per costruire dal basso comunità ecosostenibili. Queste piattaforme peer-to-peer permettono di connettere individui e gruppi accomunati da una visione etica, in cui [accesso alle tecnologie] e tutela ambientale procedano di pari passo.

Attraverso i social distribuiti, attivist3 e organizzazioni possono collaborare oltre confini e silos, condividendo conoscenze, progetti “green” e buone pratiche per stili di vita più ecologici. Le community locali guadagnano autorevolezza e visibilità. Il Fediverso ha un enorme potenziale per accelerare [il cambiamento] verso modelli sociali e produttivi in armonia con l’ambiente. I social distribuiti sono uno strumento essenziale per plasmare dal basso il cambiamento.


22/05/2024
Collettivo Contesto

Concludiamo noi: Lo pecchio dei rapporti

Anche se condividiamo le considerazioni di Roberto Bisceglie, ci fermiamo un passo prima delle proposte pratiche. Piuttosto che incoraggiare l’adozione immediata di una tecnologia, ci teniamo a concludere con una riflessione. I social media mainstream che abbiamo sono lo specchio del nostro modo attuale di vivere la socialità, e cioè in un’ottica spersonalizzata, iperpreformativa e costantemente permeata dal capitalismo, per dirne tre.

Ci sembra fondamentale mettere ancora una volta l’accento sul fatto che non sarà una soluzione tecnologica a condurci fuori dalla situazione in cui siamo, serve sempre e prima di tutto una rivoluzione dei rapporti, che ci permetta di viverli e di pensarli fuori dal capitalismo e dalle strutture cognitive gerarchiche che danno forma al nostro mondo.


Vuoi curiosare in giro? Qui i canali Mastodon e PeerTube di giardino punk.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *