Cose interessanti che si trovano in qesto libro, raccontate per chi ha di meglio da fare che leggerlo
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Sono un mostro che vi parla // Paul B. Preciado

“Relazione per un’accademia di psicoanalisti”, o anche “Discorso di un uomo trans, di un corpo non binario, davanti all’École de la cause freudienne in Francia”.

28/02/2023

In attesa dell’uscita del nuovo libro di Paul Preciado, abbiamo riletto l’ultimo, uscito in Italia nel 2021.

Sono un mostro che vi parla. Relazione per un’accademia di psicoanalisti è, nelle parole di Preciado, il «Discorso di un uomo trans, di un corpo non binario, davanti all’École de la cause freudienne in Francia». Un testo apertamente critico, duro, dedicato non senza ironia a Judith Butler.

Cosa c’è in questo libro?

1️⃣ Una critica, innanzitutto, a quelle istituzioni che hanno dato carattere scientifico e di norma ai codici sociali del sesso e del genere, producendo quel regime della differenza sessuale da cui è così difficile liberare i corpi (tutti, cis e trans*) e la cultura.

2️⃣ Una critica, in secondo luogo, all’incapacità di rivedere le posizioni della psicanalisi classica in merito al regime della differenza sessuale, che non è, per Preciado, «né una natura né un ordine simbolico, ma una epistemologia politica del corpo, e in quanto tale è storico e mutevole», e altrove «una cartografia anatomica…», un’epistemologia che «produce e legittima un ordine politico ed economico specifico: il patriarcato etero-coloniale».

3️⃣ Una critica, infine, alla pretesa di distinguere la norma che si è detta dalla patologia, producendo l’una e l’altra, immettendole nella società, nei concetti, e nella vita della persona “sdraiata sul lettino”.

Qui alcune interessanti risposte della psicanalista Silvia Lippi.

03/08/2023

4️⃣ La figura del mostro, che riecheggia in tante pagine scritte, come quelle di La mostruositrans di Filo Sottile, e quelle che abbiamo percorso testualmente l’anno scorso nel laboratorio testuale Mostr-a insieme a CollettivoCrac.

Scrive Preciado:

"Il mostro è colui che vive in transizione. Colui il cui volto, il cui corpo e le cui pratiche non possono ancora essere considerate come vere in un regime di sapere e potere determinati."

 

Le critiche continuano.

Un tema che Preciado non tocca qui, se non di sfuggita, è il ruolo dello stato, che si fa garante del rispetto della “verità scientifica” e vice versa. La norma sociale ed epistemica introdotta dalla psicanalisi e dalla medicina diventano norma di legge solo passando attraverso l’impressum dello stato. E così il regime del sesso-genere viene iscritto anche nei documenti e obbligatoriamente riprodotto di fronte a qualsiasi corpo (inclusi quelli dell3 neonat3 intersessuali).

La maggior parte delle persone trans*, come anche Preciado, sono perfettamente consapevoli di questo stato di cose. Viviamo o abbiamo vissuto sulla nostra pelle l’obbligo di rientrare in ogni caso i una forma riconoscibile del sesso-genere, per avere un riconoscimento da parte dello stato e/o il permesso di agire sul nostro corpo con gli strumenti della medicina. (Ad oggi, in Italia e in molti altri stati, alle persone trans* non binarie che vogliono ricorrere alla chirurgia o accedere al cambio dei documenti è richiesto più o meno esplicitamente di mentire in tribunale).

Contro questo regime di potere, così come quello dell’istituzione scientifica, ci volgiamo con gli strumenti della teoria queer e della critica anarchica al dominio, sperimentandone i luoghi di incontro.

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